Palazzo Comunale

Fu iniziato nel 1750 su progetto dell’architetto Giovanni Francesco Bonamici di Rimini e terminato nel 1760 sotto le direttive dell’architetto Raimondo Compagnini, succeduto al primo perché deceduto, che abbassò l’edificio di un piano rendendolo più armonioso con il tessuto urbano circostante.

L’idea di costruire un nuovo e imponente palazzo pubblico fu suggerita dal legato pontificio cardinale Giovanni Francesco Stoppani in previsione del conferimento a Pergola del titolo di città da parte di Papa Benedetto XIV. L’edificio, in stile neoclassico, presenta al piano terra un ampio loggiato, detto un tempo “bullirone” perché vi si svolgevano feste nel periodo di Carnevale.

Tramite un ampio scalone d’onore si arriva al piano di rappresentanza dove troviamo la Sala del Consiglio, la Sala della Giunta e il Gabinetto del Sindaco. Nell’androne abbiamo il gruppo scultoreo in bronzo realizzato da Vito Pardo nel 1910 per onorare il 50° anniversario della insurrezione risorgimentale pergolese dell’8 settembre 1860 con le lapidi dei nomi dei caduti della città di tutte le guerre. In una nicchia del pianerottolo al termine della prima rampa di scale era presente la Statua di San Secondo in pietra calcarea del XV secolo in stile nordico, ritenuta opera di maestri tirolesi oggi esposta al Museo dei Bronzi Dorati. Mentre al termine dello scalone abbiamo lo stemma di Pergola dipinto su pietra arenaria del XVI secolo.

Entrando nella Sala del Consiglio si è colpiti dalla terracotta invetriata di Scuola Robbiana dei primi anni del XVI secolo raffigurante la Vergine Assunta tra i Santi Giorgio, Girolamo, Francesco e Antonio di Padova, attribuita a Francesco Della Robbia (frate Ambrogio), nato a Firenze nel 1477. La pala è stata qui collocata nel 1932 e staccata dall’altare maggiore della fatiscente chiesa di san Giorgio del convento della Romita in località Monterubbio. Nella sala si possono vedere il busto in marmo di papa Benedetto XIV e quello del cardinale Nicola Antonelli. Erano qui collocati il ritratto con cornice in legno dorato del poeta e giurista Girolamo Graziani (1604-1675) e di altri illustri personaggi pergolesi.

Nel Gabinetto del Sindaco pregevoli sono gli arredi, la tela della Betsabea al Bagno di Scuola Bolognese del XVII secolo e i ritratti e le foto dei sindaci del passato. La Sala della Giunta presenta arredi settecenteschi e custodiva la camicia rossa di un garibaldino racchiusa in una cornice e protetta dal vetro. In uno degli ambienti attigui era presente, una piccola Vergine Orante a tempera su stucco, copia di un abilissimo artista dall’originale su tela di Giovanni Battista Salvi detto il “Sassoferrato” (1609-1685) esposta al Museo dei Bronzi Dorati.

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