Cappella dei Magi

Era una cappella dell'antica chiesa romanica di san Pietro demolita sulla fine degli anni trenta dell'Ottocento per costruire il Palazzo del Seminario. Racchiude, come un prezioso scrigno, un piccolo gioiello d’arte barocca, perfetta fusione d’architettura, scultura e pittura.

Ristrutturata e trasformata a partire dal 1648 per volontà di Girolamo Cervasi e di suo figlio Egidio, uno dei fondatori della congregazione pergolese di san Filippo Neri, presenta  sull’altare marmoreo l'Adorazione dei Magi di Aurelio Lomi (1556-1622) di Pisa, fratello di Orazio Gentileschi.

L’apparato decorativo, costituito da stucchi dorati e da otto statue in gesso di Profeti e Sibille fu realizzato da Tommaso Amantini (1625-1675) di Urbania.

Nella volta sono dipinti l’Eterno Padre, di gusto cortonesco, e i quattro Evangelisti. Custodisce inoltre due tele di Giovanni Francesco Ferri (1701-1775) di Pergola, il Battesimo di Gesù e le Nozze di Cana, dipinte nel 1740 e Giovanni Battista addita l’Agnello di Dio di Ercole Ramazzani (1535 ca.-1598) di Arcevia.

Per lungo tempo è stata utilizzata come Battistero del Duomo.

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